
Si definisce radicale libero una specie molecolare
contenente uno o più elettroni spaiati.
La presenza di
uno o più elettroni spaiati conferisce a tali specie molecolari (atomi o
molecole) un’alta reattività.
Per sapere se
una specie chimica dà radicali liberi, bisogna conoscerne la configurazione
elettronica.
H = 1 s1
L’idrogeno ha
un elettrone spaiato nell’orbitale s ed è pertanto un radicale libero.
O2 (Ossigeno singoletto – 16e) = 1 s2, 2 s2, 2 p6, 3
p4
Gli orbitali
atomici, interagendo tra loro durante la formazione della molecola, generano un
ugual numero di orbitali molecolari.
Gli orbitali
molecolari si distinguono in:
- Orbitali molecolari leganti, se i due
elettroni che entrano in compartecipazione soggiornano più a lungo nella parte
centrale della molecola;
- Orbitali molecolari anti-leganti, se i due
elettroni soggiornano più a lungo nella regione opposta (esternamente).
Gli orbitali
molecolari leganti si distinguono a loro volta in:
-
σ, quando la sovrapposizione dei due orbitali
avviene lungo lo stesso asse;
-
π, quando la sovrapposizione dei due orbitali
avviene su assi paralleli.
Gli orbitali
molecolari anti-leganti si distinguono in:
-
σ*
-
π*
Per cui due
orbitali s (uno per ogni atomo) generano un orbitale legante σ s ed un orbitale
anti-legante σ*s. Così come sei orbitali p (tre per ogni atomo) generano sei
orbitali molecolari: due orbitali σ x (uno legante ed uno anti-legante), due
orbitali π y (uno legante ed uno anti-legante) e due orbitali π z (uno legante
ed uno antilegante).
L’O2 si qualifica come radicale libero perché possiede
due elettroni spaiati, ognuno localizzato su un diverso orbitale π*
anti-legante.
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